La storia dei Black Sabbath ebbe inizio nel 1966, quando il chitarrista Anthony “Tony” Iommi e il batterista William “Bill” Ward incontrarono il cantante John “Ozzy” Osbourne, il quale portò nel gruppo altri due musicisti Terence “Geezer” Butler e Jimmy Phillips.
Inizialmente il gruppo scelse di chiamarsi “Polka Tulk” e iniziarono a costruire un repertorio esclusivamente blues. Successivamente la band cambiò nome (per problemi di omonimia con gruppi già esistenti) e alcuni componenti. Il sound probabilmente ne risentì e passò dal blues a suoni folk, per poi arrivare a tonalità sempre più cupe e forti. I loro coevi “Deep Purple” e “Led Zeppelin”, altre formazioni influenti per il metal, presentavano un sound più melodico e aperto anche ad altri stili come rock ‘n’ roll e blues. Anche la musica dei Black Sabbath aveva caratteristiche simili, ma essa presentava sonorità più pesanti e oscure, sia per l’insistenza su questi argomenti sia per il modo diretto in cui erano affrontati, tant’è che questi divennero, in seguito, alcuni degli stereotipi che caratterizzeranno il metal. Questo tipo di testi con espliciti riferimenti al demonio e all’occulto, portò alla band numerose critiche, accuse di satanismo e in generale la disapprovazione di molta parte dell’opinione pubblica. Tuttavia queste contestazioni non fecero altro che contribuire al fascino che la band esercitava sul suo vasto pubblico di giovani.
Il loro primo album “Black Sabbath” per molti, presentò dei tratti originali e diversi dal panorama rock di quei tempi. Il successivo “Paranoid” rappresentò (e rappresenta tuttora) il maggior successo commerciale del gruppo (n°1 nella classifica inglese e con sette dischi di platino e uno d’oro all’attivo) ed è considerato di rilevante importanza per la nascita dell’heavy metal.
Nel 1971, i Black Sabbath pubblicarono un terzo album di notevole successo “Master of Reality”, probabilmente l’album più oscuro ed introspettivo della band. Questo lavoro, assieme ai precedenti “Black Sabbath” e “Paranoid”, è considerato fondamentale per la nascita del doom metal. I seguenti “Black Sabbath, Vol. 4” e “Sabbath Bloody Sabbath”, mostrarono le prime delle varie modifiche nel sound della formazione, per via di una evidente contaminazione di rock progressive.
L’ultimo album uscito nel 1975 “Sabotage”, dal punto di vista musicale, è uno degli album più variegati del gruppo, alternando pezzi heavy metal come “Hole In The Sky” e “Symptom Of The Universe” a sperimentazioni originali e spiazzanti, ad esempio i cori in stile russo di “Supertzar” e le sonorità pop rock di “Am I Going Insane”.
Nel 1977, al termine del tour dell’album della crisi “Technical Ecstasy”, Osbourne abbandonò il gruppo, a seguito di tristi vicissitudini personali dovute alla morte del padre, oltre che ai problemi derivati dalla sua dipendenza da alcool e droghe ormai inarrestabile.
Sono passati quarant’anni da quando questi quattro ragazzi di Aston, tipica cittadina industriale inglese, decisero di non passare tutta la vita in fabbrica e di dedicarsi completamente alla musica. Se non l’avessero fatto probabilmente ci sarebbe mancata una delle band rock più importanti e significative del panorama internazionale degli anni ’70 e non sarebbe mai nata quella frangia del rock che prenderà il nome di Heavy Metal, genere che avrebbe connotato quasi tutti gli anni ’80.
I Sabbath con i loro primi album, non solo si distanziarono dalla musica hippie in voga in quegli anni (pur apprendendone la lezione), ma modificarono per sempre l’hard rock, influenzando nel tempo anche il doom, il dark e il metal, fino ad essere citati come maggiore fonte d'ispirazione per il grunge.
Ancor oggi questa pietra miliare della musica continua a influenzare la maggior parte delle nuove generazioni di musicisti e di accaniti ascoltatori, rendendoli consapevoli delle origini di tutto quel rock-metal con influenze cupe dal quale deriva gran parte della musica di oggi.
Citazioni:
" I Black Sabbath sono i Beatles dell'Heavy Metal"
(Dave Navarro)
"A mio parere, i Black Sabbath sono coloro che hanno dato vita a ciò che siamo soliti considerare Heavy Metal, e non c'è una band in giro oggi che non sia influenzata, in una qualsivoglia misura, dal gruppo di Tony Iommi"
(Peter Steele, Type O Negative)